Con la terminologia di marketing non convenzionale ci si riferisce all’insieme di tecniche e strumenti promozionali alternativi e più economici del normale advertising, che fanno leva sulla creatività e sull’effetto wow per impressionare il pubblico, creare un alto tasso di engagement e smuovere un naturale passaparola circa il prodotto o servizio protagonista della campagna. Una modalità, spesso eccentrica ed originale, per aumentare indirettamente la notorietà e la reputazione dell’azienda e del suo catalogo. Ecco le formule di marketing non convenzionale ad oggi più diffuse:
Product Placement
Tra le forme più diffuse di marketing non convenzionale, conosciute anche dai non esperti di settore, trova ampio spazio il product placement ossia la forma di comunicazione che sfrutta il posizionamento di prodotti di marca all’interno di programmi video dall’alta visibilità, siano essi show televisivi, film, videoclip musicali e live streaming. Si tratta di una tipologia di pubblicità indiretta che in genere avviene dietro il rilascio di un corrispettivo monetario detto production fee.


Ambush Marketing
Meno diffuso della tipologia precedente, l’ambush marketing (dall’inglese “imboscata”) è il tentativo di associare un brand ad un grande evento mediatico per beneficiarne di tutta la visibilità che ne deriva, sostanzialmente in maniera occulta, senza avvalersi quindi di un rapporto pubblicitario ufficiale in qualità di sponsor.

Buzz Marketing
Il caratteristico verso simile al ronzio delle api in un alveare, è utilizzato in ambito di marketing e advertising per descrivere una particolare tipologia di comunicazione non convenzionale che sfrutta le alte potenzialità innescate dal passaparola, con il relativo scambio di pareri e informazioni, circa un brand e i suoi prodotti o servizi, un mix di valori o importanti temi di carattere sociale di cui la stessa azienda si fa portatrice.

Ambient Marketing
Si tratta di una strategia pubblicitaria “fuori dagli schemi” che sfrutta tutte le potenzialità offerte dalla creatività per trasformare luoghi e tempi della vita quotidiana in maniera sensazionale, spiazzante e provocatoria per il pubblico che recepirà il messaggio. Sono esempi di ambient marketing, lo stravolgimento e reinterpretazione dell’ambiente fisico in cui il consumatore abitualmente vive e si muove (strade, piazze, giardini, ma anche mezzi di trasporto), il raggiungere il consumatore in maniera inaspettata, far vivere al pubblico un’esperienza memorabile che può diventare facilmente virale.


Street Marketing
Street Marketing è il nome utilizzato per indicare una particolare forma di ambient marketing che fa leva sulle potenzialità di strade di paese e centri commerciali per promuovere un brand, un prodotto o un servizio, utilizzando appieno l’esperienza sensoriale e di marca ricreata dalla partecipazione umana e dall’azione di corpi in movimento. Ne è un esempio simbolico il classico Flash Mob, una forma pubblicitaria sempre più diffusa, divertente e coinvolgente che mira alla spettacolarizzazione e al passaparola.

Viral Marketing
Il Viral Marketing o marketing virale è una tipologia pubblicitaria che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati, autorevoli e influenti, per trasmettere il messaggio scelto a un elevato numero di utenti finali. Il suo scopo è quello di coinvolgere il ricevente del messaggio in maniera tale da renderlo un vero e convinto propagatore del messaggio stesso, innescando inconsapevolmente un passaparola che rende l’azione pubblicitaria virale.

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