Scoprire i tratti distintivi di ogni generazione, specie nel mondo digitale e iperconnesso, è oggi fondamentale per un’impresa che vuole creare comunicazioni ad hoc. Lo studio generazionale è un passaggio importantissimo per indagare a fondo bisogni e desideri (anche quelli latenti) del proprio potenziale cluster di consumatori, quindi scovare quello che è il target adatto alla commercializzazione dei propri prodotti e servizi. Lo scopo del marketing generazionale? Non vendere prodotti, ma saper raccontare storie che facciano breccia sull’emotività. Ecco le 4 principali generazioni e target e le loro strategie di rapporto al web e al mondo delle comunicazioni social.

I 4 gruppi del Marketing Generazionale

Se con il termine “generazione” si intende oggi “l’insieme degli individui aventi pressappoco la stessa età” (def. Treccani), allora osservando la stratificazione sociale nel suo insieme, possiamo individuare 4 differenti categorie generazionali che a loro modo rispondono diversamente agli stimoli derivati dal mondo digital.

  1. Baby boomer (1943 -1960)

Cresciuti dal periodo del secondo Dopoguerra fino agli albori degli anni ’60, la generazione dei cosiddetti Baby boomer è quella che più di tutte accoglie i valori di individualismo, di ottimismo e di vicinanza alla famiglia, tipici della “società del benessere”. Rispetto alle generazioni passate, siamo di fronte ad un cluster di persone più abituate all’uso della tecnologia. Il 91% di loro è presente sui social, di cui l’84% su Facebook. Sono invece quasi assenti dalle piattaforme più moderne come Instagram e TikTok. Il 95% di loro comunica con le e-mail e utilizzano molto le tecnologie messe a disposizione da Whatsapp. Perché potrebbero essere importanti per una strategia di comunicazione aziendale? A patto che il prodotto o servizio offerto, sia adatto a questa fascia d’età, i baby boomer sono un fondamentale target per i messaggi pubblicitari di un’azienda: amano partecipare a quiz interattivi e lasciarsi andare a contenuti di valore, che si basino quindi su un attento storytelling. È inoltre una generazione che risponde efficacemente alle Call To Action.

  1. Generazione X (1965 -1976)

Cresciuti in un’epoca segnata dalle difficoltà economiche e dal primo vero avvento della tecnologia, gli individui della Generazione X trascorrono molto tempo sui social, che secondo un’indagine svolta da Nielsen, sarebbe addirittura superiore al successivo cluster generazionale dei Millennials. Dedicano a Facebook circa 7 ore del loro tempo settimanale, il 58% si diletta nella visione di video Youtube e il 36% ha deciso di aprire un proprio account Pinterest. L’8% è presente su Instagram con numeri in continua crescita. Ma cosa fa la Generazione X sui social e perché potrebbe essere importante per la comunicazione di un’azienda? Su questi tipi di piattaforme, i nati tra il 1965 e il 1976 si dedicano alla ricerca di informazioni, promozioni e prodotti, rispondono attivamente alle Call To Action, sono anche molto attente ai pareri, leggendo recensioni sul web dalle quali si lasciano spesso influenzare circa l’acquisto di un prodotto o servizio.

  1. Millennials (1977 – 1995)

I nati tra il 1977 e il 1995 vengono chiamati Millennials per il loro essere nati a ridosso del nuovo millennio, un’epoca densa di cambiamenti sociali rapidi e radicali. Per questa generazione l’avvento dei computer e delle nuove tecnologie è avvenuto in maniera massiva. Basti pensare che il 98% degli individui appartenenti a questo cluster dichiara il possesso di uno smartphone. Molto informati e attenti ai messaggi dei brand, gli individui di questa generazione sono un importante bacino di utenza per le più ampie strategie di marketing aziendale. Per ingaggiarle bisogna però sorprenderli con creatività e originalità utilizzando il loro stesso linguaggio. Via libera alle comunicazioni sui social, piattaforme che utilizzano frequentemente per conoscere i trend del momento, sfruttando tutte le potenzialità di copy brevi, accattivanti e freschi, con emoji e formati grafici interattivi. Alcuni dati: l’88% dei Millennials utilizza Facebook come fonte d’informazione, 87 milioni di loro sono presenti su Linkedin, il 30% è iscritto e si informa costantemente sulle novità tramite Instagram.

  1. Generazione Z (1996 – 2010)

La Generazione Z è il sinonimo della globalizzazione, individui abituati a comunicare ed interfacciarsi quotidianamente anche con culture particolarmente diverse dalla loro. Alla ricerca costante della gratificazione immediata, del successo e del rispetto di importanti valori sociali e ambientali, i giovani della Generazione Z amano interagire e lasciarsi influenzare dalle potenzialità dei nuovi media. La più grande sfida dei brand? Riuscire a stimolare e raccogliere la loro attenzione, nel più breve tempo possibile e con messaggi che vadano subito dritti al punto. Per dialogare con loro in maniera efficace, si consiglia la focalizzazione sulle potenzialità dei messaggi visivim (foto, reel, stories e video). Alcuni dati: il 70% di loro è iscritto a Instagram che è di gran lunga il social network preferito (anche a Facebook). 50 milioni di utenti sono iscritti e giornalmente attivi su TikTok, con numeri in costante aumento. Sono il target perfetto per l’Influencer Marketing. È stato infatti notato che i giovani della Generazione Z si lasciano influenzare da messaggi e pareri lanciati da personaggi di spicco nel mondo del web, della musica e dello spettacolo.

Perché individuare generazioni e target è importante per un’azienda

Un’azienda che intenda svolgere una comunicazione efficace, e che porti quindi a delle reali conversioni circa la vendita dei propri prodotti o servizi, deve conoscere a fondo il mercato e in quali cluster è segmentato, anche in relazione alle differenti fasce d’età. Un passaggio fondamentale per adattare l’offerta ai reali bisogni del target che si intende “colpire”. Il Marketing Generazionale, con la sua suddivisione in fasce di consumatori, si rivela quindi il punto di partenza fondamentale per capire a CHI rivolgersi, COME parlare a questi gruppi di consumatori e DOVE interagire con loro, cioè su quali media digitali condividere i propri messaggi.

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